INTERIEZIONI
Oltre alle espressioni di dolore o meraviglia, che non presentano differenze rispetto all'italiano (oh, ohi, ah, ahi, ahia), il dialetto possiede una interessante gamma di esclamazioni adatte a molteplici occasioni. PROTESTE CONTRO ENTI SOPRANNATURALIRiguardano la religione. Alle sue Entità principali vengono attribuiti un insieme abbastanza limitato di qualifiche: boia (boia) solo per i nomi maschili, seguito da
un complemento di specificazione (boia
ad, boia de); porc, porca (porco, porca) usato come aggettivo sia con
nomi maschili che femminili; putèna (donna di malaffare) solo per i nomi
femminili. Per quanto riguarda i Santi esistono sia santi che sembrano veri
mentre invece non esistono (Sant'Erne
altri non è che il fiume Santerno), sia santi che sembrano non
esistere mentre invece sono veri (Santa
Pulinèra non è un ipotetica santa dei pollai, ma Sant'Apollinare, e
dietro Sant'Aramònie si cela
addirittura Sanctorum Omnium, tutti i Santi). OFFESE PERSONALIPer le qualità intellettuali vengono usati soprattutto patàca, quaiòn (stupidello) e ignurènt (ignorante). Per le qualità morali e di carattere stronz (str...), oppure testa ad caz (testa di c....). Per le abitudini sessuali, essendo la comunità piccola e non presentando deviazioni, non ricordo i termini per omosessuale sia maschio che femmina. Attualmente esisteranno certamente, ma sono importazioni dall’italiano o da qualche altro dialetto. Nei riguardi delle donne era diffusissimo il termine putèna (plurale putèn o putènie).
Il superlativo
viene ottenuto con l’aggiunta dell’aggettivo gran (grande). ESORTAZIONI BENEVOLEEccone alcuni
esempi
Da notare l’in
pleonastico, rafforzativo del concetto di moto a luogo AUGURIQualche esempio:
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