IO E PADRE PIO |
Quando, nel giugno del 2002 Padre Pio fu canonizzato, mi resi conto che avevo visto un santo da vivo. Era l'estate del 1962, avevo terminato il primo anno di corso all'Accademia Aeronautica ed ero stato promosso a giugno. Mentre i rimandati col debito formativo languivano in accademia, i fortunati passavano il tempo in licenza e in gite di istruzione. Una di queste ci portò all'aeroporto di Amendola, in provincia di Foggia, dove potemmo usufruire del cinema aeroportuale (in accademia l'orario del cinema era incompatibile con quello degli allievi) e di una gita a San Giovanni Rotondo al convento che ospitava Padre Pio. Ricordando tutto questo mandai una mail a tutti i compagni di corso, più o meno un'ottantina, chiedendo se avevano delle fotografie dell'avvenimento. No, non ne avevano, ma si ricordavano della gita e del fatto che Padre Pio si era interessato allo spadino di Vito Cotrone, nostro collega chiedendogliene lo scopo e facendoselo mostrare. Scrissi anche all'aeroporto di Amendola se per caso l'archivio del laboratorio fotografico non conservasse qualche immagine, ma non ebbi risposta. Tutto rimase sospeso in questo stato per qualche anno, fino a quando per strada non incontrai
il Maresciallo Gatti, ex capo del laboratorio fotografico del Terzo
R.O.C., di cui a suo tempo ero stato comandante del Quartier
Generale. Ora sapevo dove cercare. Venivano pubblicate la "Rivista aeronautica" e la rivista "Aeronautica". Notare la posizione delle virgolette e delle maiuscole. Sono passati altri anni e durante una permanenza a Roma mi sono ritagliato una mattinata di tempo per andare alla biblioteca dello Stato Maggiore dell'Aeronauica e consultare l'annata 1962 dell'una e dell'altra rivista. Sfogliai accuratamente più e più volte l'una e l'altra rivista allargandomi anche abbondantemente nel periodo, ma non trovai nulla. Sta a voi giudicare se:
Io propendo per la seconda. |