LA CONIUGAZIONE DEL VERBO
(IL SOGGETTO OBBLIGATORIO O CLITICO)

Ultimo aggiornamento
05/11/2021

Nel dialetto romagnolo, come nella lingua italiana, la natura delle azioni viene espressa dal verbo e, attraverso lievi modificazioni della sua forma, possiamo anche avere informazioni su chi, quando e come ha compiuto l'azione (mangiavamo, noi, ieri; mangeranno, loro, domani; mangerebbero, loro, oggi, forse).

La serie delle modificazioni subite dal verbo in funzione della persona, del tempo, del modo in cui l'azione viene effettuata è abbastanza regolare (obbedisce a regole) e prende il nome di coniugazione.

In ogni forma verbale distingueremo una radice (mang), che rimane inalterata e una desinenza (iavamo, eranno, erebbero) che varia con la persona che compie l'azione, il modo e il tempo

Il modo può essere indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, participio, infinito.

Il tempo può essere presente, imperfetto, futuro, passato, trapassato.

La forma infine, che può essere attiva o passiva, ci permette di comprendere se il soggetto compie l'azione o la subisce.

Le principali differenze rispetto all'italiano sono le seguenti:

Il soggetto obbligatorio (o clitico)

Tutte le forme verbali, tranne quelle dell'imperativo, sono precedute da una particella che varia con la persona (soggetto obbligatorio)

ESEMPI

ITALIANO

ROMAGNOLO

io vado

ei a vag

tu vai

ti t

egli va

lu e va

 

ascolta la pronuncia

Dove ei è il pronome personale, io in italiano: a il soggetto obbligatorio, vag è la voce verbale, vado in italiano.

Il soggetto obbligatorio cambia a seconda della persona e del genere come indicato nella tabella seguente:

PERSONA

PRONOME PERSONALE

SOGGETTO OBBLIGATORIO

 

 

 

 

davanti a consonante

davanti a vocale

singolare

1^

io

ei

a

a

2^

tu

ti

t

t

3^ masch.

egli

lu

e

l'

3^ femm.

essa

lea

la

l'

plurale

1^

noi

nun

a

a

2^

voi

vu

a

t

3^ masch.

essi

lor

i

i

3^ femm.

esse

lorie

li

li

Potrebbe sembrare che le forme verbali abbiano due desinenze, una prima, l'altra dopo la radice. in realtà il soggetto obbligatorio è una parte separata del verbo. Infatti le enclitiche (mi, ti, ci, gli, le, ecc.) si aggiungono al soggetto obbligatorio modificandolo. L'argomento sarà trattato diffusamente nel capitolo dedicato al pronome.

A distanza di tempo ho poi scoperto che anche i dialetti veneti hanno una partcella con le stesse funzioni. e che i glottologi chiamano pronome clitico.

ITALIANO

ROMAGNOLO

io mi lavo

ei am lev

io ti do

ei at dag

essi ci picchiano

lor icc mena

noi glielo diamo

nun aie den

io gliela do

ei aila dag

 

ascolta la pronuncia

 

La correzione per lo spostamento dell'accento

La coniugazione dei verbi romagnoli viene complicata dalla correzine per lo spostamento dell'accento. Ciò fa sì che la radice non sia esttamemte la parte del verbo che non cambia" come in italiano, ma sia soggetta a dei mutamenti.
Si consideri il presente del verbo muovere, in dialetto mòv. Al presente indicativo fa:
a mòv, t mòv, e mòv, a muvìn, a muvìd, i mòv.

 

Distinguiamo:

 

I verbi ausiliari es e avé (essere, avere)

ascolta la pronuncia

I verbi regolari della prima coniugazione;

 

I verbi regolari della seconda coniugazione;

I verbi regolari della terza coniugazione;

I verbi irregolari

 

Nella prossima pagina:

L'ausiliare es (essere)

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L'aggettvo

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