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SULLE ORME
DEL BEATO AMATO RONCONI

in pellegrinaggio a Santiago di Compostella
col motorino, la tenda e il sacco a pelo

l'Europa coast to coast

 

Finis Terrae - Ourense(108.000 ab. 25 luglio 2012)

Sono sulla via del ritorno, ma un'occhiata al mattino al Capo Finis terrae la dò lo stesso.
Risultato: stessa nebbia.
Durante la tappa precedente avevo visto (e fotografato) un ortaggio a me sconosciuto. Assomigliava al cavolo, ma era molto più alto e produceva dei bacelli. Mia cognata Bonaria avrebbe detto che era una crucifera, ma ciò non mi era di molto aiuto. Nel campo dietro l'albergo c'era piantato esattamente lo stesso ortaggio e quindi ho chiesto che cosa fosse, sperando poi di trovare la parola sul vocabolario.
Coll fu la risposta. Stavo per andarmene quando mi venne il dubbio e chiesi: Es castillano o gallego? e la risposta fu Gallego. Non saprò mai che pianta è.

A meno che qualcuno che visita questo sito non sappia di che si tratta e non me lo faccia sapere al mio indirizzo e-mail.

Questa è Cee (7500 ab.), che sembra molto carina. Dovrebbe anche essere piena di bagnanti.

Invece sulla spiaggia non c'è neanche un ombrellone. L'Atlantico, con le maree alte, non è adatto a fare il bagno: la spiaggia non è mai completamente asciutta.

Il percorso nelle mie intenzioni doveva passare da Santiago senza attraversarla, per poi andare ad Ourense via Vedra, Silleda, Lalin, dove avevo lasciato qualcosa da fotografare, ma il navigatore non è stato della stessa opinione.

Mi ha fatto passare per A Estrada dove ho trovato prima prima questo ponte (curioso come in Spagna ci siano molti di questi ponti ancora in esercizio).

Poi questo fabbricato dall'aria amena, luminosa e simpatica. Sembra una villa di gente danarosa che si dà alla bella vita, e invece a leggere le iscrizioni sulla facciata si viene a sapere che sono Pompas funebres e Tanatorio (dal greco thanatos, morte).
I defunti si devono trovare proprio bene, passando di lì.

Per questioni relative agli orari del sorgere e tramonto del sole, in Spagna i temporali estivi scoppiano verso le sei di sera, quando io fortunatamente di solito sono già arrivato a destinazione.
Ero nella città di Ourense quando nubi nere e minacciose si addensarono sulla mia testa. Nella zona della stazione vidi un albergo e mi ci precipitai. Ero già sistemato quando arrivò l'acquazzone.
Intanto sia io, che il corredo e il motorino avevamo bisogno di manutenzione.
Io ero stanco, il corredo necessitava di un bucato, ed il motorino non ne parliamo. Un'ennesimo sgonfiamento della ruota di dietro gonfiata con la bombola richiedeva la riparazione definitiva, e i chilometri accumulati pretendevano il cambio dell'olio (pardon del aceite).
Così decisi per un giorno di sosta.

Fui fortunato: il giorno dopo era giorno di fiesta.

 

 

 

 

Vicino alla stazione una locomotiva
fa parte del paesaggio

 

La fiesta vista dalla mia stanza

 

 

 

 

 

Un tiro a segno vecchia maniera
era una vita che non ne vedevo uno

 

E non poteva mancare il corpo di ballo

 

Ma ho anche dato un'occhiata alla città.

 

 

 

 

Un ponte antico

 

E uno moderno (il ponte del millennio)

 

Ourense - Benavente (19.000 ab. 27 luglio 1012)

Io non avevo bisogno soltanto di manutenzione. Avevo bisogno di accelerare il ritorno: le difficoltà nel mangiare e la voce di mia moglie al telefono che diventava ogni giorno più fredda e tagliente, mi portarono alla decisione di tagliare il passaggio per Madrid e di puntare dritto su Barcellona, attraverso Valladolid e Zaragoza, senza soste in alcuna città.

La cartografia che mi ero portato dietro non valeva più niente così investii venti euro in una mega carta stradale della Spagna.

Ci sono dei posti, in cui il traffico non è nemico, dove capita di vedere in lontananza una macchina che si accinge ad entrare nella strada con precedenza da una strada secondaria.
Avrebbe tutto il tempo per entrare due volte ma non lo fa, ti aspetta per darti la precedenza. Con il motorino che fa i 50 ti senti un po' a disagio per quel poveretto che aspetta e acceleri un po', ma lui niente, sta lì e aspetta.
Ti viene anche da pensare: "Vuoi vedere che adesso che arrivo lì, lui attraversa e mi mette sotto?".
Ma non lo fa.

La Spagna che ho attraversato, all'andata e al ritorno, era quasi tutta ad un'altitudine superiore ai 600 metri.
L'agricoltura era povera e molto indietro rispetto al Sud Italia, le uniche colture erano l'olivo, il grano (appena mietuto), girasoli, mais, niente alberi da frutta.
Queste sono more ancora acerbe. Quando le troverò mature, me ne farò una mangiata.

 

Le strade di montagna hanno anche discese abbastanza ripide.
Questa è una normale strada con sulla destra una corsia di decelerazione per l'arresto di emergenza.

 

Un lavatoio che ha tutta l'aria di venire utilizzato.

Ed ora qualche esempio di spaventapasseri colto nelle campagne.

 

 

Siamo alla periferia di Benavente e questa è una cosa che non vedremo mai in Italia: un'area fabbricabile urbanizzata.
Quello grigio chiaro in fondo è l'edificio centro de negocios, ci sono le strade, i passaggi pedonali, i lampioni, i cartelli col nome della via. Loro la chiamano urbanizacion.
Nel 2004 a Santiago avevo visto dei cartelli in cui il comune metteva in vendita all'asta lotti di terreno edificabile urbanizzato. Presi l'informazione con un briciolo di incredulità.
Adesso ci credo.

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